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venerdì 23 aprile 2010

La lezione del 16 aprile

Abbiamo lasciato “lievitare” la lezione di venerdì scorso, ora riprendiamo alcuni temi principali:
1. Scrivere, selezionare, trovare e diffondere è differente nel digitale rispetto ai media tradizionali
Scrivendo per un blog ci si rende conto quanto questo sia vero, soprattutto nella pratica.

2. Perché è uguale scrivere e registrare: perché usare questa tecnica mostra che c’è abilità nel comporre i testi e comporre un file audio
Tagliare e montare un file audio implica delle capacità di utilizzo del software e una sensibilità particolare che è paragonabile all’abilità di scrivere un articolo.

3. Oggi è un po' desueto parlare di blog, perché ci sono altri mezzi. Twitter non ha ancora massa critica rispetto ad esempio a Facebook. Facebook ha più fortuna dei blog per l'immediatezza del feedback, il blog bisogna cercarlo
Al di là del preferire un social network rispetto ad un altro, questi hanno sicuramente un quid in più rispetto al blog che offre differenze di tempo superiori e “connessioni tra persone” inferiori rispetto al social network.

3. Da una parte si ha paura delle tecnologie
Manco fossero HAL 9000!

4. La fonte digitale è un rischio: dobbiamo imparare selezionare i contributi. Non fermarsi alla ricerca più facile, ai primi risultati. Mi mette alla pari con gli altri: copio quello che copiano gli altri
È un po’ quello che fanno gli adolescenti quando viene chiesta loro una ricerca: un copia e incolla. Ma da adulti la scelta deve essere diversa: leggere, capire e, nella veste di “redattori”, riscrivere.

5. Wikipedia mi impone una lettura: è come una biblioteca. Non è come farmi un mio percorso in una biblioteca, è anche una questione di praticità e velocità.
Quindi va bene trovare le informazioni, ma occorre anche saperle trattare, adattare alle proprie esigenze, legarle alla ricerca e a ciò che si vuole dire.

venerdì 16 aprile 2010

Domani è oggi, ma soprattutto oggi è ieri

Se arrivi dalla carta stampata, e nel mio caso specifico dal quotidiano, è davvero un casino scrivere per un blog. Non è difficile o ostico. No: è proprio un casino!

Partiamo dal problema del linguaggio: scrivere per un quotidiano e per un blog sono due cose diverse. Vero. Ma non è detto che se sai fare una cosa sai fare anche l'altra, quindi mi metto il cuore in pace: ho qualche settimana per imparare.

Problema del tempo: nel quotidiano oggi diventa ieri e domani diventa oggi. Perché chi ti legge ti legge oggi, cioè domani, ma tu lo hai scritto ieri, cioè oggi. Difficile? Ostico? Un casino? Sì, ma poi ci fai il callo, ora il callo è riportare ieri, oggi e domani al punto giusto: ho qualche settimana per imparare.

Problema del titolo: i primi post li ho inseriti senza titolo. Titolo? Cos'è? Già perché quando collabori hai qualcuno che impagina e soprattutto si inventa i titoli. Ora apprezzo veramente i titolisti e mi metterò d'impegno per ricordarmi di metterli e cercherò anche di essere originale: ho qualche settimana per imparare.

Problema dell'"undo": in Word c'è un meraviglio tasto "Annulla" (in inglese undo) catterizzato dai tasti Ctrl+U. Prima ho cancellato una riga abbondante e l'ho dovuta riscrivere. Ora si trattava di una riga, ma meglio stare attenti prima di cancellare pezzi più lunghi: ho qualche settimana per imparare.

Alla fine ecco perché non ho aperto un mio blog prima: in fondo sapevo che doveva essere difficile.
"Fare una ricerca su Internet non è sempre una cosa facile, ma questo vi consente anche di non appiattirvi" sono le parole del professor Lelio Alfonso, che prosegue "Vi costringo a questo perché è l'approccio normale nei confronti di una tecnologia: conoscerla e capirla. Il blog vi permette di capire come sono fatti i mondi che andremo a studiare e vi costringe ad esprimervi".

Ho qualche settimana per imparare.

Quindi, che lavoro vogliamo fare?

Un po' mi faceva sorridere quando, presentandoci, qualcuno della classe di IAG (Informatica Applicata al Giornalismo) diceva "Da grande vorrei fare...". In realtà pensavo: "Ho 26 anni, quando sarò 'grande'?". Il problema è che non mi sento grande umanamente, quindi: quando sarò 'grande'? Beh, spero di saperlo a fine del corso!
Al termine delle presentazioni, quando tutti hanno messo sul tavolo i propri obiettivi, è arrivata la doccia gelata: "Non volete studiarla comunicazione - ha dichiarato il professor Lelio Alfonso - volete farla". Non era una critica, era un'osservazione.
Però l'osservazione è giusta: nella scuola dell'obbligo ci hanno tolto i laboratori e ora noi bruciamo dalla voglia di fare, come il Parmigiano Reggiano: "Non si fabbrica, si fa". D'altra parte studio all'Università di Parma, non posso citare il Grana Padano (che sale sulla mia tavola ogni sera). Vogliamo essere partecipi del processo produttivo della comunicazione, non vogliamo limitarci ad essere osservatori.
Ok, la questione però è da ribaltare: se non dobbiamo/è meno conveniente 'farla', perché fare un blog? Forse perché così siamo costretti sia a studiarla sia a farla?

Corso ai nastri di partenza


Giornalismi e nuove tecnologie su questi due binari si muoverà il corso di "Informatica Applicata al Giornalismo" nel quale si parlerà oltre che di Internet anche dei mezzi di comunicazione digitali.

Oltre ai mezzi saranno analizzanti anche i tipi di comunicazione perchè, come ha affermato oggi il professor Lelio Alfonso, docente del corso, "La tecnologia è un tramite, ci sono tanti modi per comunicare".


La lezione è iniziata con le presentazioni di rito, tra la vergona di alcuni e il divertimento di altri. Ora il ghiaccio è rotto!

Debutto

Eccoci al debutto! Primo blog grazie al corso di "Informatica applicata al giornalismo" dell'Università di Parma.
In realtà, non vorrei spaventare gli alunni del corso di quest'anno, ci avevo già provato lo scorso anno ma con scarsi risultati (grafici e di contenuti).
Incrocio le dita che quest'anno sia più fortunato!